Non si lotta solo in nome della fede

 

 

Un uomo degli Anṣār¹ combatté strenuamente nel giorno della battaglia di Uḥud². Dopo aver ucciso ben sette Qurayš si ritrovò coperto di ferite. Quando orami stava per esalare l’ultimo respiro, un suo compagno dei musulmani si recò da lui e gli disse:

“Congratulazioni! Hai ottenuto il martirio. Egli così replicò:

“In verità non sono sceso in battaglia in nome della religione, bensì ho combattuto unicamente per l’ira provocata dal pensiero che i Qurayš potessero raggiungerci, irrompere tra le nostre donne e calpestare le fronde delle nostre palme. Se non fosse stato per questo, non avrei combattuto.”

1^ (Ausiliari) Gli abitanti di Medina che si convertono all’Islam dopo l’arrivo di Muḥammad in città.

 

2^Battaglia avvenuta il 23 marzo del 625 in cui i musulmani furono duramente sconfitti dai clan meccani.

I Quraysh erano la  ricchissima tribù predominante a Mecca, fieramente avversi al Profeta Muhammad il cui messaggio vedevano come una minaccia ai loro privilegi di classe….

(Sostituendo i personaggi questa presa di posizione ha molti paralleli nell’attualità: non bisogna essere musulmani per lottare contro i quraysh di oggi….)